Intervista a Simone Ridolfi – CEO e Founder di Moovenda

Roma, 30 novembre 2018

Cos’è Moovenda?
Moovenda è un servizio di food delivery che permette di ordinare e ricevere a domicilio da qualsiasi ristorante della città senza limiti di km. Questo è il nostro punto di forza e ciò che ci differenzia dagli altri servizi del settore, che limitano il raggio di consegna intorno a 2 km dalla propria posizione.
Moovenda è il primo servizio di food delivery customer-oriented del mercato, che parte dall’analisi delle necessità dei consumatori e grazie all’uso di algoritmi mira a costruire un servizio intorno alle loro esigenze.

Dove consegnate?
Consegnamo a Roma, Viterbo, Napoli, Cagliari e Cosenza, per un totale di circa 12 mila ordini al mese e 400 moovers (fattorini).

Qual è il vostro modello di business?
Prendiamo una commissione dal ristorante, che è in media il 30% dello scontrino, più un piccolo costo di consegna che varia in base alla distanza. Per esempio, se il ristorante dista fino a 2 km dal cliente è 2,50 euro, poi aumenta di 60 centesimi per km.

Qual è il vostro target di clienti?
Abbiamo tre tipi di servizio: Moovenda base, che accontenta le esigenze del consumatore medio; Moovenda Black, pensato principalmente per clienti alto spendenti; e Moovenda Lunch, il servizio per il pranzo in ufficio.
Per Moovenda Black abbiamo selezionato solo ristoranti di fascia alta e i moovers utilizzano delle tecnologie di trasporto più accurate rispetto agli altri due servizi.
Moovenda Lunch invece è un servizio più veloce che si caratterizza principalmente per due aspetti: è economico e ti ricorda di ordinare il pranzo. Ogni giorno, inviamo un messaggio con il menù e i clienti devo solo rispondere sì o no.

Come avete acquisito i primi clienti?
All’inizio abbiamo fatto quello che facevano anche i nostri competitor: campagne sui sociale e locali. A un certo punto, però, ci siamo resi conto che la maggior parte dei nostri clienti erano persone che, dopo aver mangiato bene in un determinato ristorante, volevano ripetere l’esperienza rimanendo a casa. Quindi abbiamo iniziato a fare delle compagne in collaborazione con i ristoranti e questo ci ha permesso di abbattere sensibilmente i costi di acquisizione dei nuovi clienti.

E’ stato facile spostarsi in altre città?
Per niente. Il mercato è molto competitivo e quello del food delivery è un business facile da iniziare ma difficile da far crescere fuori dalla propria città. Finora ci siamo espansi acquisendo realtà locali in città di medie dimensioni, come Delivery Sardinia a Cagliari.
In città più grandi come Milano la competizione è altissima e quindi pensiamo di entrare con i nostri servizi di nicchia come Moovenda Black e Moovenda Lunch.

Come gestite il rapporto con gli investitori?
Me ne occupo principalmente io. L’approccio cambia tra i fondi di investimento, che si muovono seguendo logiche molto numeriche, e i business angels, con i quali è necessario instaurare un tipo di rapporto più diretto e personale.
Un business angel può avere molte motivazioni per investire in una startup. Spesso si tratta di imprenditori o professionisti che conoscono bene un settore e quindi pensano di poter aiutare nello sviluppo dell’idea. Altre volte perché si fidano del founder e vogliono aiutarlo ad avviare la propria azienda. A volte ho l’impressione che qualcuno lo faccia per avere un argomento in più di cui parlare a tavola tra amici.

Dunque con i business angels è meglio iniziare cercando di costruire un rapporto umano?
No, è bene presentarsi, presentare l’azienda e quello che si cerca. Lo scopo dell’incontro, cioè la ricerca di un investimento, deve essere chiaro da subito. Poi, se dall’altra parte ci sono disponibilità e volontà, è sempre piacevole stringere un rapporto umano. C’è molto da imparare.

Tu preferisci i fondi di investimento, gli angels o ti piacerebbe piuttosto andare avanti da solo?
Sull’andare avanti da solo, si tratta di una scelta profonda di business e non saprei bene cosa rispondere. Da un punto di vista pratico, occorre considerare che un business angel generalmente dà un solo round di investimento, mentre un fondo tende a continuare a investire anche in round successivi.

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